domenica 29 aprile 2012

GLUCOSAMINA: Un ottimo alleato contro i disturbi articolari

La glucosamina è uno zucchero aminico presente nel nostro corpo che contribuisce a mantenere le articolazioni in buona salute, perchè coinvolta nella produzione dei glisoamicoglicani, elementi fondamentali per la cartilagine. Però,come per le altre sostanze prodotte dal corpo, la produzione dimimuisce con l'invecchiamento e ciò contribuisce al degrado delle cartilagini, della capsula articolare, dei tendini, dei legamenti e di altri tessuti connettivi.

Le articolazioni più colpite da degenerazione articolare generalmente sono quelle di anca, ginocchia e spalle












Un' integrazione regolare di glucosamina può avere diversi effetti benefici nella prevenzione e nel rallentameto del fenomeno artrosico. In particolare i risultati più comuni sono:

- Rallentamento del processo artrosico e dell'assottigliamento cartilagineo
- Diminuzione dei dolori
- Miglioramento della lubrificazione articolare ( per mantenimento del liquido sinoviale)
- Miglioramento della mobilità globale del corpo

E' un integratore naturale, ricavato per idrolisi dal guscio dei crostacei, utilizzabile da tutti, sportivi o soggetti sedentari, giovani o adulti, poichè agisce su un processo degenerativo a cui tutti, chi prima chi dopo, andiamo incontro.



Gli effetti benefici sono visibili a distanza ( dopo 2 mesi circa), per questo è utile ripetere piu cicli nel corso dell'anno, soprattutto per le persone che sottopongono a grandi stress le loro articolazioni, come gli sportivi, ma anche per i soggetti sedentari che presentano già problemi artrosici.

E' consigliabile sempre ricercare sul mercato una formulazione estratta totalmente da fonti naturali, in quanto viene assimilata meglio e in maggiore quantità dal nostro intestino, rispetto ad un prodotto di sintesi.

Il Functional Training nel periodo di off-season


Sempre più spesso si sente parlare di functional training, tacfit, crossfit, cst e di strani attrezzi dalle forme inusuali come kettlebells, clubbel, power ring etc..


Cerchiamo ora di analizzare meglio questa nuova disciplina sbarcata dagli Stati Uniti.

Per allenamento funzionale si intende un approccio integrato e globale nel migliorare la prestazione di chi lo pratica,mediante movimenti naturali che promuovano la consapevolezza di un corpo funzionale e in equilibrio.
Il nostro cervello infatti non riconosce l'azione del singolo muscolo,eseguita in un unico piano di movimento e scissa dal resto del corpo, ma bensì un movimento attuato dalla sinergia di intere catene muscolari.
Questo tipo di allenamento presuppone una fase dinamica multiplanare e asimmetrica, come avviene nelle attività quotidiane e non un gesto guidato in un singolo binario di movimento.
In sostanza l'allenamento prepara il corpo a reagire in tutte le situazioni, soprattutto in quelle che richiedono un repentino e violento cambio di direzione, perchè lavora spostandosi in tutte le direttrici possibili per quella data articolazione.
L'obiettivo è l'acquisizione della massima mobilità articolare, grazie all'ispessimento dei tessuti, alla rilubrificazione delle articolazioni e alla produzione di nuovo tessuto connettivo.
Questo porta come conseguenza un miglioramento della stabilità del corpo, privandolo inoltre dei dolori ricorrenti tipici di chi pratica sport, in quanto la struttura diviene piu potente, elastica e resistente, ma allo stesso tempo dotata di coordinazione, agilità, sensibilità e percezione corporea.

Riassumendo il FT sviluppa le seguenti qualità:
- Resistenza cardio-respiratoria
- Resistenza muscolare
- Forza
- Potenza
- Flessibilità
- Velocità
- Coordinazione
- Agilità
- Equilibrio
- Precisione






Da ciò si può notare la completezza allenante del  FT per il coinvolgimento di tutti e tre i processi metabolici ( aerobico, anaerobico alattacido e anaerobico lattacido), equilibrando gli effetti degli stessi e quanto può essere importante per un atleta utilizzare tale metodo nel periodo di off season, per tenere e migliorare la condizione fisica e contemporaneamente non gravare sulle articolazioni.

domenica 22 aprile 2012

Importanza della valutazione biomeccanica e posturale nel calciatore

Il calcio è certamente lo sport più diffuso e praticato fin dall'età evolutiva. Dare un calcio ad un pallone è il gesto atletico più amato da tutti gli appassionati di questo sport. Però come tutte le attività che richiedono una partecipazione asimmetrica dei segmenti corporei,anche il calcio è causa di squilibri muscolari e posturali che, nel tempo, possono provocare vere e proprie algie a carico di articolazioni, tendini e muscoli e limitare la prestazione dell'atleta stesso. In questo ambito si inserisce l'osteopatia mediante la valutazione funzionale biomeccanica e posturale, per individuare i distretti corporei sottoposti a maggiore stress e riequilibrarli. La presenza di un osteopata o di un esperto di movimento umano sarà quindi di grande aiuto allo sportivo che, in collaborazione con lo staff medico, potrà meglio gestire e ripristinare le sue capacità. Il ruolo di una tale figura professionale sarà principalmente teso a: 1 - Ricercare gli squilibri che possono sfociare in sofferenze e/o patologie(tendiniti, problemi muscolari, disturbi organici etc..)
 2 - Trattare tali squilibri con tecniche manuali per riportare un equilibrio nell'organismo.
Nel gioco del calcio le alterazioni nascono dall'asimmetria del gesto: Ognuno ha un piede "dominante" col quale calcia e di conseguenza uno di "appoggio" che dovrà sopportare i carichi maggiori. In questo schema, nel momento in cui il giocatore va a calciare, si crea un movimento opposto delle ali iliache che porta come conseguenza una dismetria a livello della sinfisi pubica e una torsione sacrale sui suoi assi obliqui. Naturalmente il tronco segue il movimento con una flessione in avanti e una contro rotazione per partecipazione dei muscoli obliqui dell'addome(fig.).







Da ciò si può facilmente comprendere come questi gesti, ripetuti più volte nel corso di un singolo allenamento o partita, più volte nell'arco della settimana, del mese e dell'anno, possano creare delle fissazioni di schemi posturali alterati e nel tempo dare luogo a vere e proprie patologie muscolo scheletriche e articolari. Perciò è fondamentale che l'atleta agonista o professionista sia seguito regolarmente sotto il profilo osteopatico e posturale, per effettuare dei controlli mirati dei diversi segmenti sollecitati dal gesto tecnico. In tal senso è possibile intervenire prima dell'instaurarsi di patologie croniche come pubalgie, tendiniti, lombalgie, torcicollo etc.. Personalmente ritengo essenziale effettuare le suddette valutazioni soprattutto nel periodo di OFF-SEASON, in cui si ha il tempo di studiare le qualità dei gesti del calciatore e di programmare, in equipe con il preparatore atletico, dei protocolli di lavoro su misura e delle linee guida da utilizzare per tutta la stagione.