2 - Trattare tali squilibri con tecniche manuali per riportare un equilibrio nell'organismo.
Nel gioco del calcio le alterazioni nascono dall'asimmetria del gesto: Ognuno ha un piede "dominante" col quale calcia e di conseguenza uno di "appoggio" che dovrà sopportare i carichi maggiori. In questo schema, nel momento in cui il giocatore va a calciare, si crea un movimento opposto delle ali iliache che porta come conseguenza una dismetria a livello della sinfisi pubica e una torsione sacrale sui suoi assi obliqui. Naturalmente il tronco segue il movimento con una flessione in avanti e una contro rotazione per partecipazione dei muscoli obliqui dell'addome(fig.).

Da ciò si può facilmente comprendere come questi gesti, ripetuti più volte nel corso di un singolo allenamento o partita, più volte nell'arco della settimana, del mese e dell'anno, possano creare delle fissazioni di schemi posturali alterati e nel tempo dare luogo a vere e proprie patologie muscolo scheletriche e articolari. Perciò è fondamentale che l'atleta agonista o professionista sia seguito regolarmente sotto il profilo osteopatico e posturale, per effettuare dei controlli mirati dei diversi segmenti sollecitati dal gesto tecnico. In tal senso è possibile intervenire prima dell'instaurarsi di patologie croniche come pubalgie, tendiniti, lombalgie, torcicollo etc.. Personalmente ritengo essenziale effettuare le suddette valutazioni soprattutto nel periodo di OFF-SEASON, in cui si ha il tempo di studiare le qualità dei gesti del calciatore e di programmare, in equipe con il preparatore atletico, dei protocolli di lavoro su misura e delle linee guida da utilizzare per tutta la stagione.
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